In terra bresciana, di Vincenzo Capirola ha iniziato a parlare mons. PAOLO GUERINI nel libro Miscellanea Bresciana di studi, appunti e documenti, Brescia 1953, pp. 140-142.
Il suo interesse era nato dalle notizie che qualche anno prima un professore universitario di origine ungherese, Otto Gòmbosi, insegnante di storia della musica nell'università di Chicago, aveva portato a Brescia. In una biblioteca privata di Chicago, la Newberry Library, era stata infatti trovata una importantissima raccolta manoscritta di composizioni musicali per liuto, straordinariamente bella e decorata, ed al prof. Gòmbosi era stato affidato il compito di approfondire le ricerche in terra bresciana, considerata la chiara origine dichiarata all'inizio del Lutebook che così si intitola Compositione di meser Vicenzo Capirola gentil homo bresano.
Non mi dilungo nel racconto che può essere tranquillamente ripreso nei documenti che si mettono a disposizione: rivelano interessanti notizie.
Il Capirola non solo era un ottimo liutista e suonava a perfezione questo strumento musicale allora in grande voga nelle corti e nelle case signorili, dove i suonatori di liuto erano ricercatissimi, ma è stato anche un innovatore da un punto di vista strumentale introducendo nuove modalità tecniche (es. il barrè, il tremolo) di utilizzo del liuto.
Il Capirola non solo era un ottimo liutista e suonava a perfezione questo strumento musicale allora in grande voga nelle corti e nelle case signorili, dove i suonatori di liuto erano ricercatissimi, ma è stato anche un innovatore da un punto di vista strumentale introducendo nuove modalità tecniche (es. il barrè, il tremolo) di utilizzo del liuto.
La documentazione a disposizione in archivio (oltre al già citato Paolo Guerrini) ci riporta a:
Per chi desiderasse fare ricerche sul Capirola, ci sono numerose fonti in internet, tra le più interessanti segnalo il
Université François Rabelais – Tours
che nella sezione
rende disponibile la riproduzione integrale dell'antico manoscritto del Capirola la cui datazione risale all'anno 1517. L’originale del Lutebook è tuttora conservato nella NEWBERRY LIBRARY OF CICHAGO.
Per chi volesse approfittare di fonti territorialmente vicine, presso il Museo di strumenti musicali e della Liuteria Brescia, che ha sede a Brescia in via Trieste 34, sarà ben accolto dal prof. Virginio Cattaneo, direttore del Museo sin dal 1956, direttore anche del gruppo chitarristico intitolato a Vincenzo Capirola, che volentieri parla di lui a quanti, visitando il museo mostrano interesse al personaggio e alla sua opera.
Nella sezione dell'Archivio Antico del Comune di Leno (documenti dal secolo XI al sec. XVIII), la Filza II ci restituisce interessanti documenti che riguardano la famiglia Capirola; sono consultabili anche attraverso questo blog i regesti dei fogli n. 29-30-32-33.
Tra questi, pubblichiamo l'
Flora, di Leno, vedova di Pietro de Capirolis, a nome anche del figlio Vincenzo, confessa di ricevere da Domenico Tamburini e Comino Zenugini, di Leno, agenti a nome del comune, ducati 15 d'oro a conto del prezzo di ducati 150 delle acque da lei vendute al comune. Notaio Andrea de Archeriis, di Brescia. Originale. Registrazione al comune di Brescia, 1478 febbraio 18, notaio e registratore d'istrumenti Giacomo de Gavateris, di Brescia
Classificazione:
Segnatura: Fil. II, f. 30
Atto singolo membr., cc. 2, mm 257x2181
Infine, per chi desiderasse conoscere il genere musicale di Vincenzo Capirola, internet offre la possibilità di ascoltare alcune esecuzioni, qui se ne propone una a titolo di esempio, il Ricercar primo. Chi scrive però non è grado di verificare la corrispondenza dell'esecuzione con la fonte documentale.
Infine, per chi desiderasse conoscere il genere musicale di Vincenzo Capirola, internet offre la possibilità di ascoltare alcune esecuzioni, qui se ne propone una a titolo di esempio, il Ricercar primo. Chi scrive però non è grado di verificare la corrispondenza dell'esecuzione con la fonte documentale.