giovedì 20 dicembre 2012

Ci sono strade.....

Ci sono strade il cui nome ha una storia ed ha un preciso valore. La questione in genere ci sfugge: anche la storia di Leno può essere letta attraverso il cambiamento dei nomi dei luoghi o delle vie.
Che via Albini un  tempo si chiamasse Contrada Uomo d'Arme, ha una precisa motivazione, intuibile immediatamente nel suo significato; però una documentata ricerca d'archivio potrebbe meglio esplicitarlo. 
In questo post si propone la riproduzione delle vie del centro abitato di Leno, pubblicata da Luigi Cirimbelli in LENO. Dodici secoli nel cuore della Bassa. Il territorio, gli eventi, i personaggi.
Per ciascuna via sono riportati la denominazione precedente al 1890, e la denominazione successiva.
La scienza che studia il significato dell'origine del nome proprio di un luogo si chiama toponomastica.

clicca sull'immagine per ingrandirla

venerdì 14 dicembre 2012

Via Cavour nelle immagini storiche

I lavori di riqualificazione in atto in via Cavour, offrono lo spunto per proporre immagini della via risalenti al secolo scorso e rese disponibili dal sig. Luigi Bonazza.


Via Cavour, almeno fino al 1890, era denominata Contrada del mercato

lunedì 3 dicembre 2012

Storia in Comune nella vetrina delle Buone Prassi di "Lombardia più semplice"


Il concorso è stato promosso quest'anno dall'assessorato alla Semplificazione e Digitalizzazione di Regione Lombardia: 77 sono state le domande di riconoscimento pervenute in Regione.
I progetti riconosciuti tra le Buone Prassi che migliorano i servizi nella PA sono 32, a  ciascuno dei primi 15 è stato riconosciuto un contributo di euro 10.000,00.
Storia in Comune - Archivio in rete si è classificato solo al 19° posto, rimanendo "senza portafoglio" ma comunque presente a pieno diritto nella Vetrina delle buone prassi  "...uno spazio che promuove l'eccellenza lombarda in materia di semplificazione amministrativa e organizzativa con l'obiettivo di dare visibilità alle migliori pratiche realizzate in questo ambito e favorirne la replicabilità su tutto il territorio..."

Catasto Acque Irrigue comunali. Il comprensorio della Benvenuta


Il comprensorio III della Benvenuta è composto da due fogli di mappa che fanno parte del catasto delle acque formato dall'ing. nob. Giovanni Barbera.  Le acque della Roggia Benvenuta - così si esprime l'ing. Barbera nella descrizione del Piano Organico - sono di antica proprietà del Comune di Leno per acquisto fattone da certo Pietro Gambara colla convenzione 1 maggio 1371.
In questo post si possono consultare
  1. le indicazioni didascaliche riferite al comprensorio Benvenuta che hanno accompagnato la mostra allestita nel 2011
  2. i due fogli di mappa rilevanti il comprensorio, che interessa la campagna posta a nord-est del territorio comunale
  3.  

  4. il "Piano Organico" del comprensorio III Benvenuta


giovedì 29 novembre 2012

Catasto Acque Irrigue Comunali. Il comprensorio del Naviglio


Il comprensorio II del Naviglio è composto da tre fogli di mappa che fanno parte del catasto delle acque formato dall'ing. nob. Giovanni Barbera. Dopo l'incarico ricevuto nel 1840, egli ha attuato un complesso lavoro di rilevamento del percorso dei vasi irrigui di proprietà comunale e dei manufatti presenti lungo il corso degli stessi.
In questo post si possono consultare
  1. le indicazioni didascaliche riferite al comprensorio Naviglio che hanno accompagnato la mostra allestita nel 2011
  2. i tre fogli di mappa rilevanti il comprensorio, che interessa la campagna posta a nord-ovest del territorio comunale
  3. il "Piano Organico" del comprensorio II Naviglio


martedì 30 ottobre 2012

Leno ai caduti nella Grande Guerra 1915-18

Nell'ottobre del 1927 una piccola pubblicazione rende onore ai "Caduti di Leno nella Grande Guerra". Lo scritto rievoca principalmente la storia di Leno a partire dalle origini dell'antica abbazia, sino agli inizi del novecento,  tratteggiando in breve alcune figure di uomini ricordati come "egregi e benemeriti". E' l'anno in cui, "...finito il grande conflitto mondiale, ricordando con largo respiro di sollievo i giorni tristi e burrascosi della guerra...i Lenesi piantarono prima il Parco della Rimembranza, poi il monumeto ai Figli Caduti per la Patria..."
Le fotografie che proponiamo, tratte dalla pubblicazione del 1927, ci raccontano particolari originari del bozzetto del Monumento ai Caduti e dell'attuale piazza C. Battisti.

La circostanza della pubblicazione è ricordata in questo modo da Luigi Cirimbelli (in Leno, dodici secoli nel cuore della Bassa, ottobre 1983).
16 ottobre [1927]. Inaugurazione del monumento ai Caduti della guerra mondiale 1915-18.
Il paese è imbandierato a festa, ma il cielo è piovoso. Poco dopo le 15 le autorità locali ricevono l'on. Turati, segretario generale del Partito fascista di Brescia, accompagnato dai signori Giarratana, Bonardi e dal prefetto. Uno stuolo di carabinieri in alta uniforme è comandato dal tenente della stazione di Verolanuova. Migliaia di fascisti sono presenti, in rappresentanza dei lori paesi: da Collio ad Asola a tutti i paesi della Bassa bresciana con il loro podestà. Si notano le bande di Leno, Gambara, Manerbio, Bagnolo, Palazzolo e Collio. Oratore ufficiale Enrico Bozzi, seguito dall'on. Turati.
Il monumento è opera egregia dello scultore bresciano Cirillo Bagozzi (Nozza 31.12.1890, Milano 15.6.1970). Il basamento è in granito e sorregge tre gruppi distinti di bronzo. a sinistra il gruppo del sacrificio, l'eroe che dà sepoltura al fratello caduto; a destra la Vittoria che prostra la barbarie teutonica; nel centro la Patria armata sorreggente nella destra una statuetta della vittoria.
E' dono della popolazione di Leno. Dopo la cerimonia, le autorità si recano alla posa della prima pietra all'asilo d'infanzia.
In questa circostanza il Comune pubblica una monografia dal titolo: Leno au suoi Caduti nella Grande guerra, la cui parte stoprica è dovuta a mons. Paolo Guerrini.

martedì 9 ottobre 2012

Catasto Acque Irrigue Comunali. Il comprensorio della Bassina

Mancano all'Archivio i due fogli mappa del comprensorio della Bassina, disegnati dall'ing. Barbera nel 1849.
Il comprensorio è tuttavia ricostruibile attraverso le mappe del catasto austriaco del 1853, accostando precisamente i fogli n. 31, 34, 35, 36, 39, 40, 44, 45.
In questo post si possono consultare
  1. Le indicazioni didascaliche che hanno accompagnato la mostra allestita nel Palazzo Comunale nel mese di giugno 2011
  2. Le mappe di epoca austriaca con le quali è ricostruibile il comprensorio della Bassina, accostandolesecondo la seguente struttura:


      3.   Il "Piano Organico" del Comprensorio Bassina.

Piano Organico del
Comprensorio Bassina


giovedì 9 agosto 2012

Catasto Acque Irrigue Comunali. Il comprensorio della Seriolazza

Nel 1840 l'amministrazione comunale incaricò l'ing. Giovanni Barbera, bresciano di origine nobile, di redigere il catasto delle acque comunali. 
L'incarico richiese all'ing, Barbera un lavoro molto impegnativo svolto tra il 1840 e il 1849. Si trattava a quel tempo di fare chiarezza su una risorsa molto importante e di riportare un certo ordine nella gestione del reticolo idrico comunale.
Il tecnico suddivise il territorio in quattro comprensori irrigui cui fu attribuito il nome della roggia principale che nel corso dei secoli si era articolata in una complessa rete di fossi.
In questo post si possono consultare
  • le mappe costituenti il comprensorio della Seriolazza
  • il "Piano Organico" della roggia Seriolazza (vedi le indicazioni didascaliche)

Ai fini della comprensione del pregio documentale e dell'importanza del progetto realizzato, è utile rileggere la presentazione della mostra "ACQUA - sorgenti, fontanili, seriole nella campagna lenese" realizzata nel mese di giugno 2011.

Mappe del Comprensorio della
Seriolazza
Piano Organico della roggia Seriolazza

giovedì 2 agosto 2012

Relazione delle cose più notabili appartenenti alla Spp. Comunità di Leno

Il manoscritto compilato nel 1754 ad opera di Angelo Maria Franchi dal titolo Relazione delle cose più notabili appartenenti alla Spp. Comunità di Leno, si conserva nell'Archivio storico, sezione sec. XI-XVIII.  E' il primo tomo della serie di 3 Repertori  contenenti i regesti degli atti pubblici e privati di pertinenza comunale dal 1224 al 1758. 
L'interessante relazione che precede il complesso inventario compilato dal Franchi, è stata trascritta negli anni '30 del secolo scorso ed allegata all'istanza di riconoscimento dello stemma comunale e di concessione del gonfalone, richiesta  che era stata avanzata nel 1931 dal Comune presso la Consulta Araldica tramite la Prefettura di Brescia.
I due documenti sono accessibili cliccando rispettivamente sulle immagini sottostanti.

Copia di relazione storica
1931
Angelo Maria Franchi, 1754
tomo primo

martedì 3 luglio 2012

L'altare dei "Santi Vitale e Marziale" nei documenti d'archivio

La prossimità della festa patronale dei santi Vitale e Marziale, che si celebra il 10 luglio di ogni anno, offre l'occasione per pubblicare alcuni interessanti documenti d'archivio che riguardano le scritture comunali di committenza per la costruzione dell'altare nella chiesa parrocchiale, dedicato appunto ai santi martiri Vitale e Marziale.
Scrittura 1784 del comune
con Francesco Resegati
Le sacre reliquie dei martiri (i Santi della Badia) furono traslate nella nuova sede parrocchiale il 20 novembre 1785 dal Vescovo Gioovanni Nani. "Il prezioso reliquiario in cui sono contenute lascia per sempre l'urna della vetusta e cadente basilica di S. Benedetto, per entrare nella nuova parrocchiale dove lo attende la cripta del nuovo altare". Maggiori e dettagliate fonti si trovano in CIRIMBELLI Luigi, Leno. Dodici secoli nel cuore della Bassa. Il territorio, gli eventi, i personaggi, ed. Cassa Rurale ed Artigiana Padana, 1993, volume 1, da cui si sono tratte le citazioni contenute nel post.
L'altare era stato fatto costruire dalla comunità di Leno, rappresentata da Francesco Ghirardi che ha stipulato un contratto con Francesco Resegati tagliapietra in Venezia; il documento è custodito nell'archivio storico comunale, reca la data 3 aprile 1784 ed è inventariato nella sezione Sec. XIX (volume 1) schedatura n. 44.
Nella stessa busta sono raccolti anche altri due documenti che riguardano il completamento delle opere da eseguirsi sull'altare. Sono entrambi dell'anno 1788.
Uno reca la data del "1 maggio: Carlo Conti, cancelliere della comunità, ordina al pittore bresciano Sante Cattaneo (1739-1819) una pala per l'altare dei santi della Badia."
Scrittura 1788 committenza
a Sante Cattaneo
L'altro reca la data del "15 settembre: vengono commissionate dal Comune ad Agostino Maggi di Brescia, due lapidi commemorative collocate ai fianchi dell'altare dei santi della badia- Le lapidi compendiano la storia dei primordi dell'abbazia benedettina".
Scrittura 1788 committenza
a Agostino Maggi

Cliccando sulle immagini si può fruire dei documenti nella loro versione integrale e originale.

lunedì 25 giugno 2012

I sette asili di Leno

Cenni storici sugli Asili di Leno, a cura di Battista Favagrossa, pubblicati nel dicembre 2002 sul n. 7 dei Quaderni della Biblioteca.
Le fonti delle notizie si basano essenzialmente su testimonianze di persone anziane e sui ricordi dell'autore; è messo in evidenza lo sviluppo lento ma continuo degli asili, senza pretesa di aver esaurito l'argomento.

lunedì 4 giugno 2012

Un invito per sabato 9 giugno 2012


Alle ore 10,00, nel Teatro della Scuola Media Carlo Dossi di Leno, gli alunni delle classi 2^ A, 2^ B (in collaborazione con la 3^ B), 2^ F, con rispettive insegnanti  Anna Piccinno, Daniela Bigi, Rossanna Piccinno, illustrano alcuni percorsi storico-naturalistici.

L'invito a partecipare è esteso a tutti.

lunedì 28 maggio 2012

Giacinto Mompiani. Educatore e Patriota

Questo post è dedicato alla persona di Giacinto Mompiani, "cittadino onorario" di Leno (così in Leno, Dodici secoli nel cuore della Bassa, di L. Cirimbelli, volume 2, pag. 22). Un primo tratto biografico è offerto da un articolo a firma di Battista Favagrossa, pubblicato sul Notiziario Comunale del 1996, e il cui contenuto qui si ripropone. A seguire si offrono brevi indicazioni bibliografiche e la sintesi di alcuni contenuti che si ritengono significativi.


Nacque a Brescia il 18 gennaio 1785 da nobile famiglia e morì a Leno il 29 dicembre 1855. Oltre che nel palazzo in città si trovò a vivere per lunghi periodi nel nostro paese dove possedeva una villa (l'ex sede della biblioteca comunale, ora sede del Centro per l'impiego) e il podere della cascina Pozzuolo. A Leno ricoprì importanti incarichi pubblici e si dedicò ad opere di bene.
In gioventù ricevette una seria educazione morale e religiosa che contribuì a formargli un carattere forte e contrario a qualsiasi compromesso e, dalla sua natura buona e generosa, fu portato e preferire quegli studi che sono di aiuto e di conforto agli uomini.
Una parte importante della sua opera si svolse in campo assistenziale, educativo sociale. Si preoccupò di liberare dalla miseria e dall'ignoranza gli umili e gli indifesi.

L'EDUCATORE
Fra le sue opere filantropiche vanno ricordate la scuola per sordomuti che aprì nel 1816 nella sua abitazione in Brescia e la scuola di mutuo insegnamento, la prima sorta in Italia sul tipo di quelle esistenti in Inghilterra. In detta scuola veniva applicato un nuovo sistema elaborato dal pedagogista inglese Lancaster.
Secondo tale metodo il maestro insegnava agli alunni più pronti e dotati, e questi ripetevano la lezione agli altri alunni.
Giacinto Mompiani si occupò inoltre della riforma carceraria e dell'assistenza agli ex carcerati, dei problemi agrari e dell'educazione degli adulti. Le sue istituzioni e gli scritti sull'educazione dei fanciulli furono letti in diversi congressi scientifici.

IL PATRIOTA
Cresciuto in un ambiente colto e imbevuto di spirito liberale il Mompiani si prodigò attivamente a diffondere il desiderio di indipendenza e di libertà, e fu pronto a lottare e a sacrificarsi per gli ideali che percorrevano ormai tutta l'Italia.
Fin dal 1818 era entrato a far parte del gruppo patrioti lombardi collegati al Piemonte (Confalonieri, Ugoni, Porro, Arrivabene) e nel 1821 partecipò alla congiura contro l'Austria.
Ben presto le scuole di mutuo insegnamento divennero sospette al governo austriaco e, nel settembre 1820 un decreto ne impose la chiusura. E sospetto divenne lo stesso Mompiani a causa delle sue relazioni con i patrioti sopra citati.
Il giorno 11 gennaio 1822 venne ordinata la perquisizione delle sue abitazioni di Brescia e di Leno. Fra le sue carte venne rinvenuta una lettera che il Confalonieri gli aveva indirizzato alcuni mesi prima. Per questo fu inviato a Milano per un interrogatorio e arrestato con l'accusa di alto tradimento. Durante il processo, calmo e fermo egli negò ogni addebito resistendo all'inquisitore Salviotti che cercava di carpirgli i numerosi segreti riguardanti i preparativi della rivolta milanese del marzo 1821.
Nel dicembre 1823 venne scarcerato e subito il Mompiani tornò ad occuparsi di scuole e di problemi sociali.
Quasi fino alla sua morte venne angariato dalla polizia austriaca, ma nonostante le intimidazioni e i soprusi fu alla testa della rivolta bresciana del 1848, quando Brescia insorse contro gli austriaci.
Fece parte del governo provvisorio bresciano e si adoperò affinchè Brescia si unisse al Piemonte. Lo sfortunato andamento della Prima Guerra d'Indipendenza lo gettò nello sconforto e, stanco e malaticcio, egli decise di starsene tra i suoi libri e i campi del suo podere in Leno.

Ex Casa Mompiani, Leno
incrocio tra via Roma e via Re Desiderio
ATTIVITA' SVOLTE DAL MOMPIANI A LENO
Nel 1810 il Mompiani venne chiamato a far parte della fabbriceria lenese dove si impegnò a portare a termine diverse opere per completare la nuova chiesa parrocchiale (altare maggiore, altari laterali, piccola torre campanaria).
Per alcuni anni ricoprì l'incarico di commissario per l'istruzione. Egli, col suo entusiasmo e la sua esperienza, cercò di migliorare l'insegnamento e di incitare i fanciulli alla frequenza scolastica.
Nel 1836 troviamo il Mompiani tra i primi benefattori dell'erigendo ospedale locale.
Per restare fedele ai suoi insegnamenti tendenti ad avviare a soluzione i problemi dell'agricoltura il Mompiani, dando tra i primi l'esempio, fece costruire nel 1826 nei suoi campi del Pozzuolo, una salubre abitazione per i suoi coloni.
Cascina Pozzuolo
In presenza di agricoltori egli soleva ripetere "Si ha un bel parlare d'agrarie istituzioni in mezzo ai divertimenti, mentre il povero lavoratore, che a tutti i nostri bisogni provvede, dopo aver faticato da mane a sera non ha sovente con che saziare la fame, ha di rado una tazza di vino che lo ristori e manca spesso di una casa confortevole e di un letto su cui riposare le stanche membra".
Pietro Giordani, letterato e uomo politico, dettò una iscrizione per la nuova abitazione dei contadini del Pozzuolo, nella quale mise in risalto le nobili virtù e il grande amore verso il prossimo del Mompiani.
La sua memoria è affidata anche ad una bella iscrizione commemorativa, posta dai nipoti nella base della torre del faro nel cimitero di Brescia, dove venne sepolto.

A
GIACINTO MOMPIANI
CHE PRIMO IN BRESCIA
A CIVILTA' E SCIENZA EDUCO' I SORDOMUTI
PRIMO VI APERSE SCUOLA DI MUTUO INSEGNAMENTO
INTESE INDEFESSO A MIGLIORARE LA SORTE
DEL VILLICO, DELL'INFERMO, DEL CARCERATO
FU DA L'ANNO 1820 UNO DEI PRIMI PROMOTORI
DELLA LIBERTA' D'ITALIA
E NE SOSTENNE INTREPIDO I PERICOLI E GLI AFFANNI
L'AUSTRIACA INQUISIZIONE E IL CARCERE


*************

Altre pubblicazioni su Giacinto Mompiani

Commemorazione a cura di Franco Tadini
nei Commentari dell'Ateneo di Brescia, 1985
Commentari dell'Ateneo di Brescia
1857

Biografia e bibliografia su Giacinto Mompiani in

Breve profilo del Mompiani in

Estratto della pubblicazione curata da Roberto Mazzetti, edita nel 1932


La conclusione del lavoro di Roberto Mazzetti pubblicato dall'Editrice Vannini nel 1932, racchiude l'alto profilo esemplare di Giacinto Mompiani tratteggiato dal suo amico Pietro Zambelli nell'elogio funebre (pag. 322)
"Egli credeva che fra tutte le ispirazioni della carità, la più umana, la più civile, la più evangelica fosse quella d'adoperarsi in pro della umana natura quand'ella è più ributtante ed abietta: di farne stima quando è più bruttata d'infamia e di colpa, di confortarla quando è più infelice; di ricercarla persino entro l'errore e la squallidezza d'una carcere, e di mitigare l'acerbità del rimorso e la stessa severità delle pene coll'efficacia del pentimento e coi tesori dell'applicazione cristiana"

giovedì 17 maggio 2012

L'Archivio nell'Educational Day del 5 maggio 2012

Ogni giorno è un giorno per EDUCARE INSIEME
Lo slogan caratterizza la Giornata dell'Educazione che da qualche anno è voluta e programmata in collaborazione tra Comune di Leno (Assessorati alla Pubblica Istruzione, Sport-Cultura, Servizi Sociali), Circolo Didattico di Leno, Scuola Media Carlo Dossi, Istituto d'Istruzione Superiore V. Capirola, Oratorio San Luigi e C.A.G. don Milani, A.S. Real Leno Calcio, A.S. Rugby Bassa Bresciana, Veloteam Leno, A.S. Handball Leno, A.Ge.
Nell'ambito di questa giornata è stato dedicato uno spazio per la presentazione del progetto Archivio-Scuola-Territorio ai genitori dei bambini delle classi Prime che nell'a.s. 2011-2012 hanno partecipato al progetto con una specifica attività e ricerca attuata nel Giardino della Scuola primaria di Leno. L'occasione è stata propizia anche per le classi della Scuola Media che partecipano al progetto e che hanno còlto l'opportunità per presentare il loro percorso storico-naturalistico, percorso che perfezioneranno con i loro insegnanti in questo mese di maggio e che entro la fine dell'anno scolastico vorranno comunicare con modalità più dettagliate e specifiche.
In questo post si condividono le diapositive della presentazione ed alcune immagini relative alla giornata e ai lavori delle classi Prime.
Fotoalbum


giovedì 12 aprile 2012

Giulio Aleni, il Confucio d'Occidente

Astronomia, matematica, geografia, cosmologia, psicologia, fisica, filosofia, sono gli argomenti che il padre gesuita Giulio Aleni (il "Grande Saggio d'Occidente", come lo chiamavano molti letterati cinesi) studiava, insegnava e discuteva in lingua cinese. Lo ricordiamo nel blog tra i personaggi illustri di Leno, essendo la famiglia Alenis (o De Alenis o Aleni) oriunda da Leno.
Di questa straordinaria personalità si occupa la Fondazione Civiltà Bresciana che ha istituito il Centro Giulio Aleni per i rapporti Europa-Cina; e sul cui sito - oltre alla richezza di riferimenti bibliografici e notizie circa pubblicazioni e convegni - è disponibile in file pdf anche una breve presentazione a cura di Elisabetta Conti. Ad essa si rimanda quale sintetica informazione circa le attività e gli studi che lo riguardano, anche perchè la bibliografia di Giulio Aleni è veramente ricca in termini di opere e di contenuti.
Lo storico lenese LUIGI CIRIMBELLI lo ricorda in più pubblicazioni:

"...La sua capacità di vivere appieno la cultura cinese costituisce la cifra entro cui poter comprendere la grandezza di Giulio Aleni. Egli, come è noto, adottò costumi e abitudini di vita cinesi e si impadronì con ampiezza della difficile lingua, scrivendo 35 opere, con le quali contribuì alla trasmissione della tradizione spirituale e delle conoscenze scientifiche europee. Aleni si preoccupò costantemente di presentare il messaggio evangelico in termini comprensibili per i suoi uditori lungo un complesso, costante processo d'inculturazione. Le sue stesse opere a carattere scientifico, accanto a quelle di argomento religioso-filosofico, vennero redatte adottando modalità discorsive volte a stimolare gli intellettuali cinesi del tempo, nel tentativo di proporre nuovi elementi conoscitivi di carattere scientifico, in vista di un più ampio ed articolato processo di evangelizzazione e conversione..... 
Aleni ebbe sempre in elevata considerazione l'applicazione delle scienze matematiche allo studio degli astri e la relativa diffusione delle conoscenze acquisite fra gli ambienti scientifici cinesi. Aleni è pure autore di un noto "mappamondo"... egli sente la preoccupazione di divulgare le scoperte e le modernità dell'Europa e dell'Occidente: lo fa rivolgendosi ad intellettuali fortemente coinvolti nella ricerca filosofica e religiosa, esponenti di un neo-confucianesimo che portava ad una crescente moralizzazione ed in direzione di una rinnovata sensibilità di tipo mistico. Uomo di religione, oltre che di cultura, impegnato con costanza ad attivare processi di ascolto e di dialogo, valorizzando - nel pieno rispetto delle tradizioni locali - i riti del costume popolare, facendo propri, nel modello di evangelizzazione adottato, diversi aspetti della dottrina e della ritualità confuciana..."(citazione tratta da Giulio Aleni, il Confucio di Occidente. Atti del convegno nazionale di studi, Brescia 2007, saluto introduttivo di Paolo Corsini)

lunedì 2 aprile 2012

Le crocette auree longobarde


Crocetta d'oro con soggetto antropomorfo
(VII sec. d.C.)



Crocetta d'oro con soggetto fitomorfo
(VII sec. d.C.)

I due preziosi reperti conservati dal Comune di Leno, sono stati studiati negli anni '70 dal prof.  Otto von Hessen Ottone d'Assia (1937-1998) archeologo tedesco, figlio di Filippo d'Assia e della principessa Mafalda di Savoia, che è stato tra i fondatori della ripresa degli studi di archeologia medievale in Italia.
Il contributo di studio è stato pubblicato su "Memorie storiche forogiuliesi", LIII (1973); noi rendiamo qui disponibile l'estratto della pubblicazione, con gentile benestare della Deputazione di storia patria per il Friuli.


venerdì 16 marzo 2012

Castelletto di Leno, nei Quaderni della Biblioteca

Nel marzo 2011, il n. 6 dei Quaderni della Biblioteca, ha pubblicato l'estratto di un'opera di Giovanni Battista Gabrieli, dedicato alla vivace frazione di Castelletto di Leno. Rendiamo disponibile in questo spazio, l'interessante contributo.

giovedì 8 marzo 2012

Alessandro Legnazzi Dossi, Sindaco e Deputato

clicca sulla copertina per
leggere il documento
Alessandro Legnazzi Dossi (1832-1904) è ricordato dal figlio Nicola con uno scritto pubblicato nel 1904 dal titolo "Alessandro Legnazzi-Dossi. Memorie e ricordi", Firenze,  tip. Campolmi e Sevieri, 1904, pp. 30.
Il Comune di Leno nel dicembre 1999, ha riproposto questi scritti con il n. 4 dei Quaderni della Biblioteca (QB4), reso disponibile in questo post.
La figura di Alessandro Legnazzi, nel ricordo che viene tratteggiato anche da Luigi Cirimbelli in Protagonisti di vita lenese, Leno, settembre 2010, è significativa ed esemplare, nella rettitudine personale e nell'onestà, così come nel rigore dello studio storico, ma soprattutto come patriota, sindaco di Porzano e Leno, e Deputato per ben quattro legislature dal 1865 al 1876.
"Egli difese sempre validamente gli interessi di Leno e dell'Italia intera, allorchè gli parve di scorgere una causa buona e giusta da far trionfare. Più volte in parlamento prese a ragionare di economia, di finanza, di agricoltura, sulla perequazione fondiaria ed altri problemi interessanti il nostro paese"

Fu un politico che seppe anche dire addio, senza troppi rimpianti e ripensamenti,  alle cariche pubbliche, ritirandosi definitivamente a Firenze quando gli parve di non poter condividere l'assunzione di nuove responsabilità in un mutato ordine democratico.
Di spessore anche la persona e l'opera della sorella Paolina Legnazzi Dossi, di cui possiamo proporre il ricordo che ne viene fatto all'interno del  Verbale dell'adunanza del 26 aprile 1896 dell'Ateneo di Brescia.

giovedì 1 marzo 2012

Leno Longobarda

Il n. 2 della collana Quaderni della Biblioteca (QB 2) propone, a cura di Orazio Minneci,  gli Atti del convegno tenuto a Leno il 22 aprile 1993, relatori:

MAURIZIO CAVACIOCCHI
Leno località san Giovanni, insediamento e necropoli altomedievali (V I - V II sec. D.C.)

ANGELO BONAGLIA
Note e appunti sugli stanziamenti longobardi nel lenese e dintorni

CARLO AGAROTTI
Ipotesi sull'origine longobarda del nome Leno





giovedì 23 febbraio 2012

Vincenzo Capirola, musicista del cinquecento ancora poco conosciuto

In terra bresciana, di Vincenzo Capirola ha iniziato a parlare mons. PAOLO GUERINI nel libro Miscellanea Bresciana di studi, appunti e documenti, Brescia 1953, pp. 140-142.
Il suo interesse era nato dalle notizie che qualche anno prima un professore universitario di origine ungherese, Otto Gòmbosi, insegnante di storia della musica nell'università di Chicago, aveva portato a Brescia. In una biblioteca privata di Chicago, la Newberry Library, era stata infatti trovata una importantissima raccolta manoscritta di composizioni musicali per liuto, straordinariamente bella e decorata, ed al prof. Gòmbosi era stato affidato il compito di approfondire le ricerche in terra bresciana, considerata la chiara origine dichiarata all'inizio del Lutebook che così si intitola Compositione di meser Vicenzo Capirola gentil homo bresano.
Non mi dilungo nel racconto che può essere tranquillamente ripreso nei documenti che si mettono a disposizione: rivelano interessanti notizie.
Il Capirola non solo era un ottimo liutista e suonava a perfezione questo strumento musicale allora in grande voga nelle corti e nelle case signorili, dove i suonatori di liuto erano ricercatissimi, ma è stato anche un innovatore da un punto di vista strumentale introducendo nuove modalità tecniche (es. il barrè, il tremolo) di utilizzo del liuto.
La documentazione a disposizione in archivio (oltre al già citato Paolo Guerrini) ci riporta a: 
Per chi desiderasse fare ricerche sul Capirola, ci sono numerose fonti in internet, tra le più interessanti segnalo il
Université François Rabelais – Tours
che nella sezione
rende disponibile la riproduzione integrale dell'antico manoscritto del Capirola la cui datazione risale all'anno 1517. L’originale del Lutebook è tuttora conservato nella NEWBERRY LIBRARY OF CICHAGO.
Per chi volesse approfittare di fonti territorialmente vicine, presso il Museo di strumenti musicali e della Liuteria Brescia, che ha sede a Brescia in via Trieste 34,  sarà ben accolto dal prof. Virginio Cattaneo, direttore del Museo  sin dal 1956,  direttore anche del gruppo chitarristico intitolato a Vincenzo Capirola, che volentieri parla di lui a quanti, visitando il museo  mostrano interesse al personaggio e alla sua opera.
Nella sezione dell'Archivio Antico del Comune di Leno (documenti dal secolo XI al sec. XVIII), la Filza II ci restituisce interessanti documenti che riguardano la famiglia Capirola; sono consultabili anche attraverso questo blog i regesti dei fogli n. 29-30-32-33.
Tra questi, pubblichiamo l'

Flora, di Leno, vedova di Pietro de Capirolis, a nome anche del figlio Vincenzo, confessa di ricevere da Domenico Tamburini e Comino Zenugini, di Leno, agenti a nome del comune, ducati 15 d'oro a conto del prezzo di ducati 150 delle acque da lei vendute al comune. Notaio Andrea de Archeriis, di Brescia. Originale. Registrazione al comune di Brescia, 1478 febbraio 18, notaio e registratore d'istrumenti Giacomo de Gavateris, di Brescia
Classificazione:
Segnatura: Fil. II, f. 30
Atto singolo membr., cc. 2, mm 257x2181




Infine, per chi desiderasse conoscere il genere musicale di Vincenzo Capirola, internet offre la possibilità di ascoltare  alcune esecuzioni, qui se ne propone una a titolo di esempio, il Ricercar primo. Chi scrive però non è grado di verificare la corrispondenza dell'esecuzione con la fonte documentale.

martedì 21 febbraio 2012

Breve storia di Leno, nei Quaderni della Biblioteca (QB 1)

Nel 1998 la locale Biblioteca Civica aveva iniziato una collana denominata  Quaderni della Biblioteca (QB), a cura di Margherita Marchesi e Orazio Minneci. Riproponiamo in questo e nei prossimi post, le pubblicazioni di carattere storico della collana, iniziando dalla n. 1  "breve storia di leno ad uso degli istituti scolastici".

giovedì 9 febbraio 2012

I luoghi dell'acqua, una lettura a partire dal territorio

E' interessante ripercorrere il territorio di Leno, in particolare i "luoghi dell'acqua" leggendolo alla luce della cartografia storica, imparare a riconoscerlo con il nome che ci è giunto dalla tradizione e che è scritto nei documenti d'archivio. Un piccolo esempio ci è offerto da questo video, proposto per chi avrà la pazienza di dedicare circa undici minuti del proprio tempo.

mercoledì 8 febbraio 2012

La storia di Leno nei documenti del Piano di Governo del Territorio


Il Piano di Governo del Territorio (PGT) adottato dal Consiglio Comunale con atto n. 29 in data 2 luglio 2008, è formato anche da documenti che forniscono interessanti notizie di carattere storico. L’analisi storica non è più considerata come un di più, o semplicemente un atto preliminare, ma è un documento “costitutivo” del Piano. La Legge Regionale 12/2005 infatti, precisa che il “Documento di Piano” del PGT definisce “…il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute”.
Ci sembra perciò utile poter condividere nel blog anche la seguente tipologia di documenti che riteniamo una fonte importante per quanti vogliano approfondire l’evoluzione storica del territorio di Leno.

1.      Ricognizione storico-archeologica per la progettazione territoriale



  2.      Il sistema paesistico, estratto dalla Relazione al Documento di Piano
  

3.      Evoluzione storica dei nuclei di antica formazione






lunedì 23 gennaio 2012

Le collezioni archeologiche di Leno

Il libro, autori Alberto Bettinazzi e Andrea Sangiorgi,  è stato pubblicato dall’Amministrazione Comunale nell’ottobre 2005.
E’ un documento che “fotografa” nell'anno, la consistenza e l’analisi dei reperti conservati nel palazzo comunale.

La Giunta Comunale di Leno, nel lontano 1972, aveva istituito con deliberazione n. 485 il Civico Museo Archeologico e Storico, con l'intento di promuovere “la custodia e la conservazione dei numerosi reperti archeologici della millenaria storia locale attinente alla celebre BADIA, destinando, a tal uopo, i locali del secondo piano, liberi e disponibili, del palazzo municipale”; l’inaugurazione avvenne l’8 settembre 1974.  
Il museo, fu attivo fin verso la fine degli anni ottanta, quando la riorganizzazione degli uffici e i successivi interventi di ristrutturazione sull’immobile ne determinarono la chiusura.
Frammenti del portale dell'antica abbazia
conservati nei Musei Civici di Brescia

L'ARCHIVIO STORICO IN RETE CON LE SCUOLE PER EXPO

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