giovedì 29 giugno 2017

Cascina Breda D'Ale - Percorso Leno - Milzanello




 Cascina Breda D'Ale

Percorso Leno - Milzanello



Il ponte sulla seriola Molone permette di imboccare la strada privata che in direzione nord porta alla cascina Breda D’Ale che pur essendo molto vicina all’abitato di Milzanello, è censita del comune di Leno.
Il toponimo “breda” è diffuso nella nostra pianura e e deriva dal latino “praedium” o dal longobardo “braida”: possedimento di più campi con casa da lavoratore; secondo il Fappani “Dale” è probabilmente l’abbreviazione di Afelaide. Tanto il Vuoine e Cornelio Adro nella loro “Historia” ricordano che al tempo dell’abate Liuzzone, anno 999 “un uomo di molto potere chiamato Riperto fece edificare un castello senz’alcuna partecipazione dell’abate e lo chiamò D’Ale. Il catello fu poi distrutto, ma restandovi la contrada dove si trovava questo che si chiama Breda D’Ale, “preadium Dalì”, qual’è dell’Abbadia. E gli agricoltori di quelle terre dicono (siamo nel 1590) d’avere con gli aratri molte volte trovato diverse cose, che danno indicio d’esso castello”.

Anche questa azienda era di proprietà del monastero benedettino di Leno e al tempo della sua soppressione ne 1783 era così composta: estensione di 62 piò e 18 tavole suddivisa in sette appezzamenti, con a sera del Molone si trovava la casa di più corpi terranei e superiori con stall, fienile, aia e orto. Altri quindici appezzamenti erano situati al di là del Molone con casa del massaro, stalle, orto e fienile. I 215 piò dei poderi furono assegnati a Bernardino Fedreghini jr, nipote del noto architetto Bernardino, aiutante dell’abate Marchetti nella direzione dei lavori della nuova parrocchiale di Leno e conosciuto per lavori di ingegneria idraulica nella zona.
Nel 1802 i nobili Uggeri acquistarono parte della proprietà. Ovvero una casa in parte colonica e in parte di uso di azienda rurale con orto annesso e 25 piò di prato.Dal catasto austriaco sappiamo che parte della proprietà apparteneva alla Casa di Ricovero per le Zitelle di S. Agnese in Brescia, mentre alla contessa Dorotea apparteneva pure la Fornace situata a sud di Breda D’Ale. Questi stabili passarono poi al Di-Bagno marchese cav. Ferdinando, che durante l’amministrazione del sindaco Eugenio Cottarelli fece parte del Consiglio


La fornace


Trovandosi nella zona una rilevante quantità di argilla, esiste da tempo immemorabile una fornace per la produzione di laterizi. L’ubicazione non fu stabile, poiché la fabbrica seguiva la cava. Solo inbase ad occasionali notizie, sappiamo dell’esistenza di “un campo della fornace, con l’indicazione del forno, sui fondi di proprietà dell’Abbazia di Leno nei pressi di Breda D’Ale”.
Nel censimento delle industrie estrattive, cave, indetto nell’anno 1870, la stessa era proprietà delmarchese Guidi Di-Bagno, condotta in affitto da Angelo Mensi.

Si producevano mattoni e tegole a cielo aperto; i dipendenti erano quattro fornaciari ed escavatori con due manovali. Il lavoro completamente manuale era dato a cottimo e durava in media cento giornate lavorative. Il rudimentale forno per la cottura dei manufatti era alimentato da albera, salice e poco gelso. In data imprecisata l’azienda passò in proprietà del signor Enzo Treves De Bonfili di Padova. Nel 1948 concesse in affitto il fondo dotato di 115 piò di terreno al signor Luigi Zinetti proveniente da altra azienda di Squadretto. Gli Zinetti rimasero conduttori per circa cinquant’anni. Nel 1975 prese dimora il signor Camillo Tomasi la cui famiglia è originaria di Canè di Vione (Valle Camonica) e nel 1997 acquistarono l’immobile zona sera con 80 piò di terreni e altri ne aggiunsero in seguito: sono coltivati a monocoltura di mais irrigabili con le acque della seriola Molina.

L’altra parte dello stabile fu acquistato dai Vivaldini. I Tomasi si dedicano all’allevamento di bovine da latte in stalla moderna con zona all’aperto, impianto di alimentazione Unifeed e sala di mungitura.

La tipologia planimetrica della cascina, di notevoli dimensioni, è a corte chiusa con due ingressi in lato sud e di servizio in lato nord. Essenzialmente la struttura si presenta in ogni facciata interna con arcate; il fabbricato a monte è costituito da vecchie stalle con fienili superiori e abitazioni negli angoli, portico aperto a mezzodì con undici arcate sostenute da pilastri. In lato di mattina le arcate sono sei con abitazione; il lato di sera è occupato da rimesse con sette arcate e abitazioni, infine il lato di mezzodì è formato da cinque arcate.

Lavori didattici a cura di:
Istituto di Istruzione Superiore “V.Capirola” - 3^ B CAT
anno scolastico 2015/2016




Cascina Breda D’Ale’ from Comune di Leno (Brescia, Italia)

                    

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